domenica 14 luglio 2013

Lorenzo, questa volta sono delusa


Avevo tanta, tantissima voglia di fare festa e il concerto di Lorenzo è un’ottima occasione per fare festa.
Avevo voglia di assistere ad un concerto in uno stadio, di stare sul prato in mezzo alla gente, di percepire l’energia della folla danzante accanto a me e di condividerla.
Avevo voglia di identificarmi completamente con il pensiero positivo, di ballare e cantare senza pormi nessun limite, fino a quando sarebbe durata e con chiunque avessi avuto accanto.

Le recensioni che avevo letto su questo tour negli stadi erano emozionanti, tutte. Le persone che ci erano già state si erano emozionate, tutte. Ero al cento per cento della disponibilità e tutto poteva essere perfetto.

E invece… sfiga suprema. Nel momento stesso in cui Lorenzo ha cominciato a cantare ha iniziato anche a piovere. E quando stavo cominciando ad emozionarmi la pioggia è diventata un diluvio. Lui ha continuato a cantare, fradicio come noi, ma quando si è alzato il vento gli strumenti si sono bagnati e hanno dovuto interrompere. Un nubifragio in piena regola.



Ovviamente fuggi fuggi generale, chi a cercare riparo e chi proprio via dal concerto. Noi siamo andati via. Dopo tutto quel disastro ci sembrava improbabile che avrebbero potuto ricominciare, e comunque sia io mi ero portata qualcosa per la pioggia (a parte i 2 centimetri  d’acqua nelle scarpe) ma i miei compagni di avventura erano completamente zuppi e non potevano restare così, quindi siamo andati.

Capita. Vai ad un concerto all’aperto e metti in conto che possa piovere. Se sei sfortunato piove. Se sei molto sfortunato inizia a piovere appena il concerto è iniziato e devono interromperlo.

Quindi niente, si torna a casa. Tutto sommato l’avventura è stata anche divertente,  sono stata bene sempre,  in viaggio, alla ricerca dello stadio e del parcheggio, anche sotto la pioggia e al freddo, e poi correre via, quattro donne in macchina in mutande e reggiseno e lo chauffeur in boxer, con il riscaldamento a palla in pieno luglio, rientrare a casa a piedi nudi...

Ma quando sulla strada del ritorno abbiamo scoperto che il concerto sarebbe ripreso, alle 23.30, tutti siamo rimasti molto contrariati. Chi è rimasto sotto la pioggia ed ha aspettato con pazienza è stato premiato. Chi ha deciso di andarsene l’ha fatto in piena libertà. Ma a mio parere la decisione di riprendere andava presa molto prima, non dopo due ore.
Oggi su Twitter e Facebook ovviamente infuria la polemica. Chi è rimasto è entusiasta, chi se n’è andato si lamenta.
A me è rimasta addosso soprattutto tanta voglia di vivere l’energia di una festa.

Questa volta purtroppo, Lorenzo, sono rimasta delusa.

#lorenzoneglistadi 
#padova 
#tempesta