Parliamo un po’ di radio,
argomento che su questo blog occupa ancora troppo poco spazio. Continuo a
pensare che si vive molto meglio senza la televisione, e quando ascolto il
Dottor Djembè ne ho la conferma.
In onda sabato e domenica alle
13, attualmente in replica gli stessi giorni ma alle 19, ovviamente sempre su
Radio 3. In alternativa è disponibile sul podcast. In studio David Riondino
accompagnato da Stefano Bollani. Splendida conferma il primo, splendida
scoperta il secondo. Ogni volta un ospite in studio, di solito nomi del mondo
dello spettacolo sconosciuti al grande pubblico. Grazie a Djembè ho conosciuto
Beppe Gambetta e Chiara Civello, ed ho scoperto che Daniele Silvestri e Piero
Pelù hanno una vena comica ai più sconosciuta.
I tormentoni di ogni puntata
nel corso degli anni sono cambiati o si sono evoluti. Il Beccaccino Culturale,
inizialmente parodia della Caccia al Libro di Fahrenheit, in cui un improbabile
camionista Lapo telefonava nascondendo la sua vera professione per mettere a
disposizione del pubblico volumi rarissimi, ma veniva ogni volta scoperto, è
diventato ora un collegamento telefonico con Occupy Bora Bora da dove lo stesso Lapo si fa
portavoce di un difficile esperimento di democrazia partecipata.
O ancora la classifica dei
dischi più venduti della settimana tra i quali compare sempre qualche brano di
Duccio Vernacoli, traduttore verso il
dialetto toscano delle canzoni più note.
Le schede biografiche degli ospiti
in studio redatte da Libero Radichelli ed il Lettino del Dottor Djembè sul
quale ogni volta viene psicanalizzata una canzone.
Insomma…far ridere alla radio
è molto più difficile che far ridere in televisione, ma quando riesce bene ogni
paragone diventa inutile. Il Dottor Djembè, via dal solito tam tam, (come
recita il titolo completo) sono divagazioni musicali, giochi di parole,
divertissment e humor sottile e intelligente che vi consiglio di non perdere!
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