domenica 3 febbraio 2013

Argo



Con curiosità sono andata a vedere questo Argo che sta vincendo un sacco di premi e riconoscimenti. Ero curiosa di vedere se il lavoro di Ben Affleck alla sua terza prova cinematografica fosse davvero così meritevole. Tutto sommato devo dire che si, il film mi è piaciuto molto. E’ vero,  in più di qualche momento scivola nell’eccessiva spettacolarizzazione, quella  che critichiamo come americanata. L’inseguimento della polizia fin sotto le ali dell’aereo in fase di decollo se ce l’avessero risparmiato sarebbe stato meglio. L’addominale scolpito di Ben Affleck riflesso nello specchio è proprio un cameo gratuito a se stesso che non aveva molto senso nell’economia della vicenda, anche se è comunque un bel vedere.  Come lui stesso è un bel  vedere nel  ruolo dell’agente segreto solitario dallo sguardo malinconico, però resta il dubbio che  oltre all’espressione triste non ne abbia molte altre da offrire…  Ad ogni modo non mi sono annoiata neanche per un attimo, anzi sono rimasta proprio col fiato sospeso e incollata alla poltrona, e questo vuol dire che in qualche modo l’operazione è riuscita, o no?

Ben Affleck ha costruito il suo film basandosi su una vicenda realmente accaduta in Iran nel 1979 quando nel corso di una manifestazione antiamericana un gruppo di militanti rivoluzionari assaltò l’ambasciata e prese in ostaggio i diplomatici. Tutti tranne sei che riuscirono a fuggire.
Nel film Ben Affleck è Tony Mendez, l’agente della Cia che escogita un piano per esfiltrare i sei che nel frattempo si sono rifugiati in casa dell’ambasciatore canadese (piccola nota pedante, il console è interpretato da Victor Garber  che in Alias è padre di Sidney Bristow, Jennifer Gardner, moglie di Affleck nella vita. Scusate ma ero una fan di Alias). Tony Mendez cerca di liberare i sei fuggitivi facendoli passare per una troupe cinematografica che compie un sopralluogo per la realizzazione di un film di fantascienza, il cui titolo è appunto Argo.

Il libro è stato tratto dall’autobiografia del vero Tony Mendez, ex agente della Cia, poi scrittore. Certo, si tratta comunque di un film, fiction, finzione, ma mi sembra che il regista sia stato abbastanza attento nella ricostruzione degli eventi. Mi è piaciuto l’uso  della pellicola sgranata (il direttore della fotografia è Rodrigo Prieto, lo stesso di 21 grammi – il peso dell’anima); mi sono piaciuti i  titoli di coda con le immagini degli attori che hanno impersonato i sei fuggitivi accostate a quelle dei personaggi reali e le somiglianze sono davvero sorprendenti.

Il consenso della critica su questo film è stato abbastanza unanime. La lode a Ben Affleck è andata soprattutto per aver saputo affrontare un argomento politico senza scadere nella demonizzazione degli iraniani. In effetti nel film gli iraniani sono il nemico ma non vengono mai dipinti come terribili. Di contro gli americani sono i buoni, la Cia è buona e promuove una soluzione non violenta piuttosto che intervenire con l’uso delle armi e dell’esercito. Gli USA sono i buoni ma senza troppa retorica, c’è anzi dell’ evidente autoironia nel modo in cui viene vista Hollywood. Hollywood che tuttavia, in quegli anni soprattutto, è il sogno di cui tutti subiscono il fascino, anche i terribili rivoluzionari islamisti. Fascino grazie al quale l'operazione va a buon fine.

Non posso gridare al capolavoro, ma questo Ben Affleck mi sembra un personaggio molto interessante, da seguire con attenzione in futuro.


Argo, di Ben Affleck,Usa 2012

Con Ben Affleck, John Goodman, Alan Arkin

Durata 120’


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