Finalmente anche a Trieste è
in programmazione – per pochissimi giorni naturalmente - Après
Mai, di cui tanto mi hanno parlato gli amici che l’hanno
visto a Venezia l'anno scorso. Lo aspettavo e non speravo di
riuscire a vederlo al cinema, quindi l’ho subito messo al primo posto delle cose
da fare durante il weekend. Lo dico subito, non ne sono stata travolta.
Tuttavia credo che sia un lavoro molto
interessante di cui vale la pena parlare un po’.
Après Mai è stato presentato al mercato internazionale con il titolo
Something in the Air, tradotto quindi
in italiano come Qualcosa nell’aria.
E’ il titolo di una canzone prodotta da Pete Townshend degli Who.
Siamo in Francia alla
periferia di Parigi. Il sessantotto è appena dietro l’angolo ed i suoi echi
sono ancora molto vivi. Gilles ed in suoi compagni frequentano il liceo e sono
molto impegnati politicamente nei collettivi. Il film è marcatamente
autobiografico, anche Olivier Assayas era stato un giovane studente parigino che aveva vissuto molto intensamente il Sessantotto.
Il film non ha una vera e propria trama ma segue un periodo della vita di Gilles e dei suoi compagni di avventure raccontandoci le loro azioni politiche, le ambizioni artistiche e le esperienze sentimentali; si potrebbe definire quasi un romanzo di formazione.
Ci sono sicuramente tutti i clichè
che caratterizzano quel momento storico, talvolta presentati nell’accezione più
estrema: la lotta intransigente, la stampa libera, la sigaretta sempre in bocca,
i figli dei fiori, l’LSD, le ragazze pallide e malinconiche, alle spalle le
famiglie borghesi contro cui ci si ribella; la controcultura, i film impegnati
sui popoli andini, i corsi di danza tibetana, i viaggi in oriente, il
volantinaggio.
Ma la forza del film, almeno
per quello che ha colpito me, è che racconta delle passioni di questi ragazzi.
Tra l’altro, piccolo inciso, a parte il padre di Gilles i genitori sono
invisibili, anche se i ritrovi e le feste si svolgono nelle loro belle case e ci
sono ampi spazi per dipingere le tele astratte. Ma appunto dicevo delle
passioni, del coinvolgimento talvolta anche esagerato e poco disponibile al
dialogo con la parte opposta, delle utopie e degli ideali per i quali lottare,
delle conquiste. Dei ragazzi che sapevano chi era Marx, che si riunivano in
assemblee, che dibattevano.
Mi sono chiesta chissà dove
sono finiti quei ragazzi? Gilles, che voleva diventare cineasta alla fine
capisce che è il momento di crescere e va a Londra a seguire la realizzazione
di un film molto poco d’essai, grazie probabilmente all’interessamento del
padre. Credo come la gran parte
degli allora giovani che hanno partecipato al Sessantotto e poi hanno vissuto
delle vite molto più convenzionali.
Quanto bisogno ci sarebbe di un po’ di passione in un momento storico come il nostro, di approfondire, di
farsi coinvolgere, di credere ed impegnarsi e di conquistare. Avremmo bisogno di un po’ della
coscienza e della passione che hanno i ragazzi di Après Mai per riuscire a cambiare quello che non funziona in questo
paese e a cominciare di nuovo a crescere.
E comunque, lasciatemelo dire,
in quel periodo la musica era fantastica!
Apres Mai, Francia 2012
Durata 122’
1 commento:
Non solo la musica, anche la moda era eccezzionale! Stamattina avrei tanto voluto mettere un paio di jeans a zampa di elefante, ma ahimé, solo pantaloni skin nel mio guardaroba post-grillino...:-)
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