Poche righe per questo
spassosissimo libro scritto da Edmondo Berselli, editorialista e brillante
firma di vari quotidiani nazionali, scomparso prematuramente qualche anno fa.
Filo conduttore della
narrazione l’ingresso in famiglia di Liù, cucciola di labrador nera che irrompe
prepotentemente nella vita dell’autore, all’inizio cinicamente contrario all’idea
e poi completamente, irrimediabilmente conquistato
dall’irrefrenabile cane.
“Perché è sempre meglio
scegliere l’esemplare più timido […] il cucciolo che non esprime folli idee di
leadership, un cagnolino un po’ gregario, poco vivace e per niente aggressivo,
altro che il cucciolotto Alfa: meglio il Beta, il Gamma, il Pi greco e perfino
l’Omega […]. Che invece la piccola Liù, già a due mesi, fosse un supercane, con
quella personalità spiccata e con quel tanto di vivace prepotenza che ne
caratterizza tutte le vicende domestiche, di cortile, di parco, di giardino, di
bosco e di montagna, lo si comincia a intravvedere non appena la si piazza in
auto … “
Liù è anche la scusa che
Berselli coglie per divertirsi con un esercizio di digressioni, riferimenti
filosofici, citazioni colte ed aneddoti sul mondo dell’editoria e della politica. Esercizio
spesso compiaciuto ed al limite virtuosismo , ma glielo perdoniamo perché il risultato
è godibilissimo e spiritoso, per una volta non il solito romanzo sentimentale sul
migliore amico dell’uomo.
Nessun commento:
Posta un commento